mercoledì 30 ottobre 2013

Quei magnifici libri di Rosellina

La prossima settimana, il 5 novembre, a Milano, a Palazzo Reale, alle ore 19, inaugura la mostra, Inventario. Fra le parole e le immagini di Emme Edizioni, 1966-1985, a cura di Cristina e Francesca Archinto (produzione e organizzazione di 
Tribù dei lettori, in collaborazione con Hamelin Associazione Culturale).


La mostra, che rimarrà aperta fino al primo dicembre, ha fatto il suo esordio in occasione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, nel marzo di quest'anno, ospitata da Sala Borsa (su Gavroche, un lungo, dettagliato e bel post). Per questo, sicuramente, molte fra le persone che seguono il nostro blog l'hanno già visitata. Tuttavia, questa notizia è davvero importante: che Milano, nella sua sede museale più prestigiosa, accolga questa esposizione, significa riconoscere il lavoro e il talento di chi questa casa editrice ha fondato e diretto per vent'anni, ovvero Rosellina Archinto.


Finora, anche se Rosellina Archinto è persona notissima sulla scena culturale non solo milanese, e anche se Milano è la città dell'editoria, luogo di elezione di gran parte delle più celebrate avventure editoriali del nostro paese, della Rosellina Archinto di Emme Edizioni si è sentito parlare poco o addirittura pochissimo (l'unica mostra a lei dedicata ci risulta sia stata Alla lettera M, organizzata dalla cooperativa Giannino Stoppani, a Bologna, nel 2005). E bisognerebbe chiedersi la ragione di questa lacuna. Il fondato sospetto è che le ragioni fondamentali di questo ritardo siano due: che questa straordinaria impresa fosse dedicata alla letteratura per bambini e ragazzi e che sia stata fondata e diretta da una donna.

Interno di Un giorno un cane di Gabrielle Vincent.

Ieri, in aereo, sfogliando The New York Times, in prima pagina, faceva bella mostra di sé un articolo sui libri cartonati per i più piccoli. Basti questo per riflettere sulla distanza che ci separa da paese più liberi e avanzati dal punto di vista della vita culturale e intellettuale.

La mostra di Milano ovvia a questo mancato riconoscimento. E si propone, con un allestimento tutto fondato sui libri, di far conoscere il magnifico lavoro di questa casa editrice. Perché capire cosa sia stata e abbia significato Emme Edizioni, nel tempo in cui ha operato, ma anche ora, a decenni di distanza, è importante. Perché, anche se nessuno o pochi (fuori dall'ambito degli addetti ai lavori) lo sanno, Emme ha pubblicato i migliori libri per ragazzi del mondo, allineandosi alla migliore produzione libraria internazionale, lanciando e scoprendo meravigliosi talenti, diffondendo la conoscenza di autori e illustratori geniali editi altrove, sperimentando i più diversi generi letterari e le forme del libro, portando nella letteratura per ragazzi le competenze di autori, grafici, artisti di numerosi paesi, fino a quel momento estranei a questo campo, proponendo un modo di guardare all'infanzia e ai libri a essa dedicati (che si trattasse di albi o di narrativa) nuovo e dirompente, approfondendo e divulgando i temi legati ai bambini e alla cultura a loro rivolta, e la loro conoscenza (la collana di saggi Emme comprende nomi come Jean Piaget, Françoise Dolto, Janusz Korczak, Arno Stern...). In vent'anni, infatti, Emme ha creato un catalogo di proporzioni e qualità pedagogica e creativa straordinarie, per ampiezza, profondità, varietà, innovazione, intelligenza, lungimiranza.

Interno di Andromeda SR1 di Heinz Edelmann.

Per dare la misura della modernità di questa avventura, basti dire cosa pensava, in quegli anni, Rosellina Archinto sui libri con le figure: “I nostri libri per bambini si basano prevalentemente sull’immagine poiché il pensiero dei bambini è prevalentemente ‘visivo’; in essi l’aspetto grafico, l’originalità del segno, il colore, la fantasia, l’alternarsi di reale e magico si propongono di corrispondere ai bisogni più profondi del mondo infantile. Abbiamo cercato di fare in modo che i nostri libri si ponessero in sintonia con questo mondo e abbiamo profuso nel nostro impegno la stessa cura e la stessa attenzione tradizionalmente riservate solo ai migliori libri per adulti. La nostra intenzione è dunque rivolta a far sì che il libro possa inserirsi senza sforzo, con naturalezza nel vissuto del bambino, non come ‘oggetto di erudizione’ ma come stimolo di esperienza e conoscenza”.


La mostra ripercorre, attraverso i libri, le tappe fondamentali di questo immenso lavoro: dai più noti, come Piccolo Blu e Piccolo Giallo (Leo Lionni), Il palloncino rosso (Iela Mari), Nella nebbia di Milano (Bruno Munari), Tre feroci banditi (Tomi Ungerer; oggi, Tre briganti), Un giorno un cane (Gabrielle Vincent) La coccinella semprearrabbiata (Eric Carle; oggi, La coccinella prepotente), che tuttora fanno la fortuna di diversi altri editori, a perle oggi sconosciute come Andromeda SR1 (Heinz Edelmann), Bric à brac (Mitsumasa Anno), Il re delle siepi (Uta Galuber), Alfazoo (Alfredo De Santis), Sembra questo sembra quello (Maria Enrica Agostinelli), solo per citarne alcuni.

Cogliamo l'occasione per annunciare che il 21 novembre, alle ora 19, a Palazzo Reale, durante la mostra Inventario, presenteremo la monografia La Casa delle Meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto, curata da Loredana Farina e da noi pubblicata (il libro è in stampa in questi giorni).


Il volume è il risultato della ricerca, durata diversi anni, che Loredana Farina ha svolto su Rosellina Archinto, la Emme Edizioni e il suo catalogo, e contiene, oltre a una lunga e dettagliata intervista alla Archinto, dieci saggi che analizzano la produzione Emme nei suoi diversi aspetti (le relazioni con l'editoria straniera; i rapporti con gli autori e gli illustratori;  gli albi, la saggistica, la narrativa; l'innovazione grafica; lo sguardo pedagogico; il progetto di enciclopedia; i contributi sono firmati da Paolo Canton, Valentina Colombo, Nicola Galli Laforest, Elena Massi, Giulia Mirandola, Luigi Monti, Marta Sironi, Ilaria Tontardini, Emilio Varrà; più una dettagliata disamina cronologica del catalogo Emme curata da Alessandra Mastrangelo; il tutto con la supervisione editoriale di Valentina Colombo e la grafica di Guido Scarabottolo e Michela Granata).
Inutile dire che siamo molto contenti di aver avuto l'occasione di editare questo libro che va a colmare una lacuna nell'ambito della pubblicistica dedicata alla storia dell'editoria.




Perché il titolo La Casa delle Meraviglie? Per tante ragioni, una delle quali legata al romanzo Kim, di Rudyard Kipling, come è spiegato in una delle prefazioni al libro. Ma non solo. Un'altra la spiega la stessa Rosellina, in questa breve intervista.



2 commenti:

zazienews ha detto...

Cari Topi
molto felice di mostra milanese e di vostro libro.
L'esperienza culturale di Rosellina, a cui abbiamo dedicato una mostra che fu allestita nella Biblioteca Italiana delle Donne e che raccolse tanto pubblico cittadino., è stata per noi un faro. Quando fondammo la libreria le chiedemmo un appuntamento a Milano. Tutte insieme prendemmo il treno, ma ad un certo punto ci accorgemmo delle gallerie.
Stavamo andando a Firenze, eravamo desolate. Le telefonammo e lei ci aspettò. Noi tornammo a Bologna, prendemmo l'auto e guidammo fino a Milano.
Per noi Milano era Danese, Milano Libri, Vando Aldrovandi. Sono davvero molto contenta della mostra a Milano, poi a Palazzo Reale, dove da poco ho visitato lo splendido omaggio a Rodin.
Aspettiamo il libro!
Grazia

Topipittori ha detto...

Cara Grazia, grazie per il tuo commento. Hai ragione, Milano era. E noi vogliamo che sia!