lunedì 14 ottobre 2013

La parola al silenzio. Un'intervista figurata.

L'ultima si intitola: La parola al silenzio. Mostra di immagini eloquenti. Ma seguendo, come fossero cartelli stradali, i titoli delle precedenti mostre di Guido Scarabottolo - Undici disegni a caso, Elogio della pigrizia, Mostra non vera, Sotto le copertine - l'impressione  è di avere imboccato una di quelle strade che vanno via via allontanandosi, riducendosi, perdendosi verso zone risolutamente prive di attrattive e attrazioni: oltre che semideserte e pressoché disabitate, pervicacemente anonime, cioè letteralmente prive di nomi capaci di indicarle, come cadute in una zona di afasia geografica. Perché se il caso, la pigrizia, la menzogna, il sonno e, infine, il silenzio, hanno un minimo comune denominatore, questo probabilmente consiste in una vocazione a lasciar fare alle cose del mondo. Ad affidare, e a esporre, al caos degli oggetti le logiche dei soggetti. I quali, in prima istanza, in questa situazione, abbandonano la necessità, così individuale e umana, del parlare, in favore di quella primaria, e sorprendentemente impersonale, del guardare. Silenziosamente.

Curata, e raccontata in pochissime e giuste parole, da Ferruccio Giromini, la mostra inaugura alla Mediateca Montanari di Fano (di cui abbiamo parlato qui), venerdì 18 ottobre, alle ore 18.00, alla presenza dell'artista e del curatore. La parola al silenzio apre la terza edizione della rassegna Con le parole giuste. Le parole della giustizia nella flosofia, nella letteratura, nella società (qui il programma della manifestazione), realizzata da Assessorato alla Cultura Comune di Fano, Biblioteca Federiciana, Mediateca Montanari, Fondazione Federiciana, Associazione Nazionale Magistrati sezione Marche. Organizzata in collaborazione con FanoFunny, la mostra sarà aperta fino al 20 novembre. Orari: martedì, mercoledì 15-19; giovedì, venerdì, sabato 10-19; domenica 15-19.

Abbiamo approfittato di questa occasione, per rivolgere a Guido Scarabottolo alcune domande sul suo lavoro di celebre illustratore, nonché sul suo ruolo di guru dell'illustrazione. E lui, coerentemente, ci ha risposto così.

Quando hai cominciato a disegnare?


Vecchi strumenti e nuove tecnologie: che ruolo hanno nel tuo lavoro?



Maestri?


Come ti vengono le idee?


Quanto entra la realtà nel tuo lavoro?


Cosa ti senti di consigliare a chi, oggi, vuole intraprendere la tua professione?


Grazie, Guido. Un caffè?

Volentieri.

3 commenti:

Unknown ha detto...

sul silenzio Mimesis ci ha fatto quasi una collana: http://www.libreriauniversitaria.it/ricerca/query/mimesis+silenzio/reparto/libri-italiani

in particolare La piuma blu. Abecedario dei luoghi silenti
di Marco Ermetini

Topipittori ha detto...

Grazie della dritta, care. Ecco che significa libraie competenti.

Silvia ha detto...

Un articolo sulla collana "Accademia del silenzio" pubblicata da Mimesis e' stato pubblicato sul Domenicale del 13 ottobre (pag. 31) ma immagino lo sappiate già.