giovedì 2 maggio 2013

Come se fosse un libro


Alla conferenza TOC il 24 marzo scorso, e poi il 25 al Digital Cafè, alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, ovviamente, i Topipittori hanno fatto il loro ingresso ufficiale nel mondo dell'editoria digitale. Infatti, in queste due importanti sedi internazionali abbiamo presentato la nostra prima app. O, meglio, non abbiamo presentato la app, perché ancora non c'è. Abbiamo piuttosto parlato di un processo collaborativo dal quale sono nati un libro e una app, che vedranno la luce il prossimo ottobre: Facce, il libro; e Facciamo, la app.

Purtroppo, le due presentazioni sono state funestate dalla fallibilità delle tecnologie e dal prevalere della legge di Murphy. Così abbiamo pensato che potesse essere interessante, per chi c'era e ha assistito al fallimento dell'informatica, e per chi non c'era, condividere qui queste presentazioni, aggiungendo qualche ulteriore riflessione.


È stato un processo collaborativo, perché ha coinvolto molte persone, con le competenze più diverse. E perché si è sviluppato lungo un percorso di casualità, guidato dalla curiosità di tutti di vedere che cosa sarebbe successo se avessimo fato le cose tutti insieme, ascoltandosi, parlandosi e fidandosi. Un'avventura che ha coinvolto, oltre ai Topipittori, Antonella Abbatiello, Stefano Baldassarre, Lorenzo e Mattia de Tomasi e alcune altre persone, e che abbiamo raccontato così:



Come avrete capito, questo progetto nasce dall'idea di realizzare un libro per i piccolissimi dedicato, al soggetto più affascinante del mondo: il volto umano. Ne è scaturita una galleria di espressioni, emozioni, sorprese, sentimenti suscitati dall'incontro con l'altro da sé, tanto desiderato, amato e anche un po' temuto. Parole esatte e accurate, immagini che attraverso il linguaggio immediato e preciso delle forme e dei colori aiutano i bambini a elaborare le loro esperienze quotidiane, la loro inesauribile voglia di amicizia, gioco e scoperta. Un libro da guardare  e riguardare, leggere e rileggere ad alta voce, accompagnato da una applicazione per iPad e Android, che ampia i contenuti del libro in percorsi interattivi studiati per interessare, incuriosire, stimolare la creatività nel pieno rispetto dei tempi, dei modi e dei bisogni dei bambini.



Per la app, abbiamo pensato, infatti, a interazioni semplici, senza frastuono, che permettano al bambino di concentrarsi e di godere delle piccole sorprese che gli vengono proposte, così come dell'esercizio delle sue abilità. Niente personaggi, niente musiche, niente storia. Il bambino e il tablet, semplicemente. Come se fosse un libro.



Per vedere il risultato di tutto questo, dovremo, e dovrete, aspettare fino a ottobre. Nel frattempo, ci interessa sapere che cosa pensate di questo approccio progettuale e come pensate si possa applicare alla realizzazione di albi illustrati più convenzionali. Da tempo siamo convinti che sia necessaria una riformulazione dei rapporti che legano le diverse professionalità che collaborano alla creazione dei libri per ragazzi. A noi pare che questo possa essere un buon inizio.


E, fra una settimana esatta, cioè giovedì 9 maggio 2013 alle ore 17.00, Antonella Abbatiello e Lorenzo De Tomasi parteciperanno a "Dai Silent Book all'editoria digitale": un incontro organizzato dalla Biblioteca Europea di Roma (in via Savoia, 13) nel quale presenteranno il lavoro fin qui svolto per realizzare la nostra app e rifletteranno insieme a Fausta Orecchio e Giovanna Ranaldi sul futuro dell'albo illustrato.

4 commenti:

Anna ha detto...

Bellooo!!
Una domanda:
nella App si potranno associare gli aggettivi/verbi a diversi tipi di facce?
Perché più che muovere e animare le cose, credo che le App abbiano il grande pregio, a differenza dei libri, di permettere al lettore di costruire attivamente, col suo sguardo sul mondo, la storia che legge.
Forse per un piccolo lettore la parola "cattivo" ha una bocca che ride?

Antonella Capetti ha detto...

ecco...così sarete anche sul mio ipad...
io avevo un'idea sulle fermate della metro milanese...un giorno o l'altro ve la racconto...
besos
anto

Gianluca Rotoni ha detto...

Ho avuto il piacere di provare l'App in anteprima a Bologna e, sebbene ancora non completa, ho percepito tutto il lavoro concettuale e progettuale che c'è dietro al suo sviluppo.
Forse proprio grazie al fatto che l'App fosse ancora incompleta, ho potuto apprezzare il fatto che prima ancora del mezzo, inteso come strumento ma anche come effetto interattivo, venisse perseguito l'obiettivo di mantenere il bambino al centro del focus, con un intento quasi pedagogico.
Ecco secondo me questa è il punto di forza che un gruppo di lavoro eterogeneo composto da professionalità diverse può apportare.
Lo sviluppatore facilmente si innamora di un "effetto speciale" o di una soluzione tecnica particolarmente complicata, con il rischio di cercare nello strumento il fine del proprio lavoro.
L'illustratore è portato magari a percepire il prodotto digitale come emanazione dell'omologo analogico, e applica ad esso le regole dello sviluppo lineare fatto del susseguirsi di pagine e con una necessaria conclusione.
L'App dei Topi mi pare invece rompere questi schemi e lascia al bambino e alla sua creatività il controllo completo della "storia", così come ad esempio fanno le belle belle applicazioni di Curious Hat.
Ci saranno sempre App che ricalcano libri, che ci raccontano storie arricchendole di particolari interattivi, addolcendole con melodie appositamente create ed è bello che sia così, perché ai bambini piacciono le storie e ogni modo di raccontarle è il benvenuto.
Ma forse cominciamo a vedere un utilizzo più originale di questa nuova tecnologia editoriale e siamo contenti :-)
Gianluca

erica ha detto...

u